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Come migliorare la cultura aziendale? Non solo con la tecnologia, ma soprattutto attraverso una formazione alla leadership!

La maggior parte dei lavoratori oggi svolge un impiego complesso, interconnesso e fondato su una conoscenza specializzata. Peter Drucker ha predetto questa condizione lavorativa, basata sulla mente piuttosto che sui muscoli, già negli anni ’50.

Questa situazione, superata dalla nascita di attività che richiedono non solo la conoscenza ma anche l’adattabilità sul posto di lavoro, ha profondamente influenzato le aspettative dei dipendenti, con le pretese di maggiori risorse psicologiche e competenze trasversali in ogni ruolo.

Di solito nelle università non vengono insegnate in modo palese agli studenti abilità sociali, anteriormente ai programmi post-laurea aziendali. Lo sviluppo delle competenze infatti risolve bene il problema di fare un lavoro, ma non è l’unico da dover affrontare.

Poiché il posto di impiego moderno diventa sempre più complesso e profondamente dipendente da una rete di persone, è fondamentale che i leader creino una forza lavoro competente e preparata.

Un recente rapporto di Korn Ferry ha mostrato che, entro il 2030, una carenza di talenti potrebbe comportare una perdita di opportunità di reddito a livello globale di 8,452 trilioni di dollari, pari al PIL combinato di Germania e Giappone.

I leader provano spesso la complessità di non avere le persone adeguate per il lavoro da svolgere, mentre i dipendenti ricercano opportunità di sviluppo e lavoro significativo.

In un rapporto Global Human Capital Trends di Deloitte, gli esperti denunciano un divario tra la crescita della produttività tecnologica e quella umana, concludendo che, per rimanere competitive, le aziende devono adottare migliori strategie che spingano le persone a essere più produttive.

La tecnologia ha assolutamente un ruolo importante nel risolvere i problemi della cultura aziendale, ma la sua capacità di farlo è limitata. Può rendere il lavoro più efficiente, migliorando la comunicazione e dando un senso ai dati in modi non realizzabili dagli esseri umani, ma non può colmare il vuoto nelle competenze trasversali di cui i dipendenti e i loro leader necessitano, se vogliono affrontare con successo la quarta rivoluzione industriale.

Se le aziende devono essere tanto agili e innovative quanto il mercato richiede, allora i loro leader hanno bisogno di profonde abilità di intelligenza sociale per aiutare i dipendenti a rimanere adeguatamente impegnati.

Abbiamo tutti bisogno del tipo di consapevolezza che ci liberi dai nostri attuali modi di pensare. Non dobbiamo essere solo in grado di incorporare nuove prospettive, ma abbiamo anche l’esigenza di apertura per vedere gli errori come potenti strumenti di apprendimento, per mettere la verità al di sopra della felicità e praticare la curiosità di fronte alla rabbia o alla frustrazione.

Questi sono solo alcuni dei modi in cui saremo in grado di affrontare le sfide del nostro mondo più complesso e interconnesso, per continuare a tenere il passo anche in questa prospettiva di crescita e di successo ed adattarci meglio agli inevitabili cambiamenti futuri.