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La gestione della conoscenza per migliorare l’organizzazione

Quando le aziende crescono, raggiungendo un discreto numero di dipendenti, diventa necessario assicurarsi che le informazioni vengano condivise tra persone, comparti e aree, nel modo più efficace possibile.

La gestione della conoscenza o knowledge management (in sigla KM) si riferisce ad un approccio multidisciplinare in grado di raggiungere gli obiettivi organizzativi grazie al processo di identificazione, acquisizione, valutazione, recupero e condivisione di tutte le risorse informative di un’organizzazione.

Oggigiorno, ci troviamo di fronte a troppe informazioni frammentarie. Dobbiamo imparare a controllare questi dati trasformando il contenuto di qualità in conoscenza e scartando le notizie provvisorie o inutili.

Leggere libri, guardare video e frequentare le lezioni sono tutte attività idonee per acquisire informazioni. Ma il modo migliore per trasformarle nella nostra conoscenza è interpretarle e condividerle.

L’interpretazione ci aiuta infatti a organizzare ed elaborare le notizie, mentre la condivisione non riguarda unicamente la necessità social dell’era dell’informazione che viviamo, ma soprattutto la motivazione a produrre opere sempre migliori.

In un’economia guidata dalla creatività e dall’innovazione, non avere un sistema di gestione della conoscenza significa infatti non sfruttare appieno ciò che si impara.

La natura del lavoro sta cambiando rapidamente. A causa della precarietà del mercato, le organizzazioni sono caratterizzate, come mai prima d’ora, da job-hopping, fusioni e acquisizioni, licenziamenti e riorganizzazioni, outsourcing e severi ambienti competitivi.

La permanenza media dei dipendenti è in calo, il che significa che la capacità di catturare, organizzare e recuperare le idee per trasferirle efficacemente da un progetto all’altro, diventa oggi più importante che mai.

Il metodo più tradizionale per condividere le conoscenze nelle organizzazioni è attraverso la formazione. Le sessioni per contestualizzare i nuovi membri, i programmi di formazione per i leader e l’implementazione di nuovi sistemi. Le organizzazioni sono orientate all’azione e non alla creazione di conoscenza, come nel mondo accademico, un tipo di acquisizione di primo livello, improntata su ciò che serve per lavorare.

Se non investiamo nelle attività di gestione della conoscenza, corriamo il rischio di sprecare tempo e soldi in sforzi inutili.

Potremmo ripetere infatti gli errori che altri hanno già fatto e i risultati del lavoro non saranno mai così preziosi come avrebbero potuto essere se fossero stati influenzati dall’esperienza e dalla competenza dei nostri precessori.

La gestione della conoscenza consente quindi a un’organizzazione di migliorare, collaborare per ottenere risultati migliori, beneficiare di prospettive diverse e sfruttare l’esperienza di molte altre persone con l’obiettivo comune del successo aziendale.